Il nodo Palermitano della Rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro con questo blog intende creare uno spazio libero di informazione di classe aperto a tutti coloro che ((consapevoli della continua strage di lavoratori morti sul e per il lavoro)) vogliano contribuire alla lotta -- BASTA MORTI E INFORTUNI IN NOME DEL PROFITTO T -- PADRONI ASSASSINI PAGHERETE CARO . PADRONI ASSASSINI PAGHERETE TUTTO -- per un contatto diretto 338-3342733 o 338- 7708110 oppure retesicurezzalavorosicilia@gmail.com

mercoledì 19 ottobre 2022

Italcementi-Cementerie Siciliane: operaio ucciso dal cancro, l’amianto (e i padroni) continuano a fare morti, l’Inail condannata dopo anni di causa

 

Italcementi - Isola delle Femmine (Palermo)

Dalla Italcementi alla Fincantieri di Palermo, dalle raffinerie di Gela a quella di Milazzo, dal Petrolchimico di Priolo a tantissimi altri posti di lavoro in Sicilia e sparsi per tutto il Paese, più o meno “sconosciuti”, la produzione industriale nelle mani del Capitalismo produce a getto continuo “malattie professionali” infortuni e morti…

È necessario sviluppare la battaglia anche in questo campo:

“I processi per gli infortuni o la morte di un lavoratore durano molto tempo e si risolvono spesso con pene irrisorie o con la prescrizione, i padroni assassini se la cavano sempre e restano impuniti, è evidente che i processi fanno parte di questa guerra e richiedono una mobilitazione davanti ai Tribunali. Abbiamo bisogno anche di leggi pesanti per i padroni che violano la sicurezza ma che possiamo ottenere solo con la lotta, l’unità, l’organizzazione, le manifestazioni, non di certo con la delega. Dove siamo presenti sviluppiamo Reti per la sicurezza e salute nei luoghi di lavoro e nei territori, organizziamo la partecipazione attiva dei lavoratori e delle loro rappresentanze assieme alle realtà a loro vicine, dai famigliari che vogliono verità e giustizia sulle morti dei loro cari, agli avvocati, agli studenti che scendono in piazza, agli artisti/intellettuali che mettono la loro attività militante al servizio di questa lotta, ad altre energie. E portiamo questa battaglia sul piano nazionale, una battaglia che potrà fare passi in avanti se saremo in grado di mettere in campo una “polarizzazione” dello scontro tra proletari da un lato e governi/Stato/padroni dall’altro su queste questioni.

[dall’intervento della Rete nazionale per la sicurezza e salute sui posti di lavoro e sul territorio all’Assemblea Proletaria Anticapitalista del 17 settembre a Roma]

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Dipendente delle Cementerie Siciliane a Isola, per i giudici la causa fu l'amianto

Operaio ucciso dal cancro, rendita alla vedova

La Corte di Appello ha condannato l’Inail a dare alla vedova di un operaio che ha lavorato per circa 36 anni alle Cementerie Siciliane, morto per tumore, la rendita che spetta ai superstiti.

I giudici d'appello della sezione Lavoro hanno riconosciuto che l'operaio in servizio presso lo stabilimento di Isola delle Femmine è deceduto a causa di un tumore ai polmoni contratto a seguito della perdurante esposizione all'amianto. La sentenza apre nuovi scenari sul fronte dell'accertamento delle eventuali responsabilità dell'azienda per la gestione dell'impianto e la tutela della sicurezza del personale.

La famiglia era assistita dall'avvocato Giuseppe Caltanissetta e dai legali giuslavoristi Carmelo Butticè e Claudia Spotorno. «Sulla base della documentazione - si legge nella consulenza tecnica -agli atti l'operaio è morto il 23 gennaio del 2016 a causa di un carcinoma polmonare metastatico. La condizione patologica, in considerazione dell'attività lavorativa svolta dall'assicurato quand'era in vita e del periodo storico in cui la stessa fu svolta, anche considerata la durata dell'esposizione ultratrentennale, è da ritenere con ragionevole probabilità di natura professionale». «Deve dunque riconoscersi come sussistente il nesso causale tra tale patologia e l'attività lavorativa svolta dal predetto presso le Cementerie Siciliane per oltre un trentennio, - dicono i magistrati -.Ne consegue che sussistono i presupposti previsti dalla legge per la liquidazione in favore della vedova della rendita ai superstiti nella misura prevista dalla legge».

«Adesso, dopo oltre sei anni di battaglia legale - dicono gli avvocati- è stato riconosciuto che il dolore di quella famiglia meritava e merita l'intervento dello Stato. Non ci fermeremo: pretendiamo siano verificate ulteriori eventuali responsabilità di chi ha accumulato profitti milionari…»

dal Giornale di Sicilia 19 ottobre 2022

venerdì 13 maggio 2022

Isab Lukoil Siracusa: incendio nello stabilimento, due operai feriti

 Siracusa, incendio in Isab Lukoil: la Procura sequestra l’area in cui si è verificato l’incidente

I magistrati intendono ricostruire quanto accaduto durante i lavori di manutenzione di un impianto affidati ad un'azienda metalmeccanica siciliana



La procura di Siracusa ha disposto il sequestro dell’area in cui ieri si è verificato l’incidente sul lavoro nella raffineria Isab Lukoil di Priolo. I magistrati intendono ricostruire quanto accaduto durante i lavori di manutenzione di un impianto affidati ad un’azienda metalmeccanica siciliana.

Sono state sentite alcune persone: si tratta di accertare se vi siano delle responsabilità precise in questo nuovo incidente nel petrolchimico siracusano, il secondo a distanza di poche settimane.

Secondo quanto fatto sapere dalla Lukoil, che ha informato la prefettura e la Protezione civile, si è verificato un “fenomeno di fumosità dall’unità 1600 generato da una pompa di fondo colonna”.

E sono gravi le condizioni di uno dei due operai ustionati, ricoverato nel reparto Grandi ustionati dell’ospedale di Cannizzaro di Catania.

 

martedì 10 maggio 2022

21 0perai morti per Amianto: condannati ex vertici Fincantieri Palermo

 

È una strage infinita e “silenziosa” per la quale i padroni assassini nei tribunali devono essere condannati, e pesantemente, per i crimini che mettono in atto ogni giorno, ma non basta!

Necessario è far pagare il costo politico di questi assassini allo Stato e al governo, costruendo la battaglia generale per mettere fine alla produzione per il profitto del capitale sulla pelle dei lavoratori e delle masse popolari.

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Amianto: condannati ex vertici Fincantieri Palermo

Accusati di omicidio colposo plurimo per la morte di 21 operai

(ANSA) – PALERMO, 12 APR – Il giudice monocratico di Palermo Nicosia ha condannato gli ex vertici di Fincantieri Palermo Antonino Cipponeri e Giuseppe Cortesi a 2 anni, 8 mesi e 3 anni ciascuno di carcere per omicidio colposo plurimo.

Non avrebbero adottato le cautele previste dalla legge per le lavorazioni dell’amianto, provocando la morte di 21 operai.

Alcuni capi di imputazione sono stati dichiarati prescritti.
Al processo si sono costituiti parte civile i familiari delle vittime, difesi dall’avvocato Fabio Lanfranca, Salvatore Cacioppo e Serena Romano, l’Inail, la Fiom e la Camera del Lavoro. All’Inail sono stati riconosciuti complessivamente 500mila a titolo di provvisionale immediatamente esecutiva, 10 mila euro sono stati riconosciuti a Fiom e Camera del Lavoro. I familiari delle vittime invece dovranno adire il giudice civile per i risarcimenti.


    Quello che si è concluso a Palermo è uno dei tanti processi agli ex vertici di Fincantieri Palermo ritenuti responsabili, del decesso, negli anni, di centinaia di operai ammalatisi di mesotelioma pleurico e asbestosi per il contatto con le fibre di amianto. (ANSA).

Michele Michelino, un eroe operaio

 

23 aprile - Michele Michelino, un eroe operaio

 a cura della Rete Nazionale Salute e Sicurezza sui posti di lavoro e territorio

di Vito Totire


 

La notizia della morte di Michele Michelino mi ha causato un enorme dolore. E’ una perdita grave per tutti e in primo luogo per il movimento operaio delle cui istanze Michele è stato portavoce lucido e integerrimo.

Un «portatore di speranze collettive» per usare una definizione cara ad Alex Langer che sottolinea l’entità della fatica insita in questo ruolo. Se don Lorenzo Milani invitava i suoi interlocutori a “misurare” il limite delle persone che un singolo può aiutare nella propria vita, Michele non ha rispettato questo limite. La sua empatia nei confronti dei lavoratori ma anche verso tutte le vittime di ingiustizie e discriminazioni (indimenticabile l’impegno per le vittime dal Vajont a Viareggio) era una empatia straripante, incontenibile di questi tempi “patologica” che gli sfuggiva di mano quasi a soverchiare le sue forze. Ho frequentato molto Michele in questi decenni: mai ho visto che una preoccupazione per sé abbia sottratto energie al suo impegno per il benessere del “prossimo” a partire, ma non solo, dai suoi compagni operai.

Michele ha lavorato, agito e costruito in molti campi. Dovremmo raccogliere i suoi contributi e le sue analisi: da quello dei diritti delle persone (uno degli ultimi incontri a Sesto san Giovanni sulla sicurezza del lavoro grazie alle compagne intervenute ha visto – per naturale e benefico “contagio” – l’allargamento spontaneo anche ai temi della “medicina di genere” e dei diritti della donne), alla politica (nel senso nobile del termine) e alla scienza, in particolare la scienza medica. In questo ultimo campo Michele ha incarnato la migliore prassi umanamente possibile della non delega ai tecnici, della validazione consensuale, della costruzione del sapere scientifico: memorabile la sua capacità di critica nei confronti della “scienza dei padroni” e non solo sulla più nota delle sue battaglie, quella (tutt’altro che conclusa) sull’amianto. Una capacità critica – la sua – né a priori né astrattamente ideologica ma fondata sulla valorizzazione della soggettività e sulle vere evidenze.

Michele è un eroe operaio che impegnandosi ostinatamente per liberare la sua classe ha lavorato per liberare tutta la umanità e per salvare il pianeta che è destinato, se non riusciamo a invertire la rotta, alla distruzione per inquinamento e guerre, a causa della ricerca del profitto a tutti i costi.

A Daniela, ai familiari, ai compagni un abbraccio fraterno.

Michele è un eroe operaio, ci mancherà come si fosse aperta una voragine ma non lo dimenticheremo mai.


mercoledì 16 giugno 2021

Morti e feriti sul lavoro... altra giornata nera ieri tra Avola e Palermo

Incidente in un cantiere ad Avola, crolla il ballatoio: muore un operaio, un altro è ferito

15 Giugno 2021



Foto archivio

Un morto e un ferito in un incidente sul lavoro avvenuto stamane, intorno alle 8,30, in un cantiere edile di via Caldarella, ad Avola. La vittima è un operaio di 45 anni, Sebastiano Presti. Il collega ferito è stato  trasportato in elisoccorso all’ospedale Cannizzaro di Catania.

Secondo una prima ricostruzione dei vigili del fuoco di Siracusa, per cause da accertare si è verificato il crollo di un ballatoio di un’abitazione privata dove sono in corso dei lavori e la vittima è finita sotto le macerie.

Sono stati gli stessi pompieri a estrarre il corpo dell’operaio che ormai era privo di vita. La polizia sta tentando di capire cosa sia accaduto nel cantiere che è stato posto sotto sequestro dalla Procura di Siracusa e ha già sentito testimoni per capire se siano state rispettate le prescrizioni a tutela dei lavoratori.

L'operaio ferito ha riportato un politrauma, contusioni polmonari ed un trauma toracico. L'uomo, un 44enne anch’egli di Avola, non sarebbe in pericolo di vita, ma sono in corso approfondimenti diagnostici da parte dei medici del Trauma Center dell’ospedale Cannizzaro.

https://siracusa.gds.it/articoli/cronaca/2021/06/15/avola-crolla-il-ballatoio-di-un-edificio-comunale-due-operai-feriti-5054022e-6d64-47cf-986a-48c5f3722b28/

Incidente sul lavoro a Palermo: due operai cadono da ponteggio, feriti

SICILIA

16 giu 2021 - 08:33

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Entrambi sono stati ricoverati in ospedale ma, nonostante fratture e traumi, non sono in pericolo di vita

Due operai di 40 e 59 anni sono rimasti feriti in un incidente sul lavoro avvenuto ieri a Palermo. I due sono caduti da un ponteggio alto 4 metri mentre stavano ristrutturando una palestra nel quartiere Guadagna. Soccorsi dai sanitari del 118, sono stati trasportati al pronto soccorso degli ospedali Civico e Policlinico dove sono stati ricoverati. Entrambi, nonostante fratture e traumi, non sono in pericolo di vita. Sull'incidente indagano i carabinieri. E' intervenuto anche il personale Asp del Servizio per la prevenzione e la sicurezza negli ambienti di lavoro, per eseguire accertamenti nel cantiere. Ieri un altro operaio edile è morto ad Avola, nel Siracusano, e un suo collega è rimasto ferito.

https://tg24.sky.it/palermo/2021/06/16/incidente-sul-lavoro-palermo#:~:text=Due%20operai%20di%2040%20e,una%20palestra%20nel%20quartiere%20Guadagna.&text=Ieri%20un%20altro%20operaio%20edile,suo%20collega%20%C3%A8%20rimasto%20ferito.


venerdì 11 giugno 2021

Palermo, operaio della Fincantieri cade da un ponteggio, ricoverato d’urgenza

 Sindacati confederali e Fincantieri hanno appena firmato un accordo sulle ditte esterne (vedi: https://proletaricomunisti.blogspot.com/2021/05/31-maggio-fincantieri-e-fiom-fim-uilm.html) … e come si può ben vedere - e questo è solo un episodio che viene alla luce, poi ci sono tutti quelli che non escono dai cancelli del cantiere - non bastano né accordi né protocolli a salvare le vite degli operai, a fermare gli infortuni e le morti sul lavoro prodotti in serie dal sistema capitalista e imperialista…

Palermo, operaio cade da ponteggio, ricoverato a Villa Sofia

giovedì 10 Giugno 2021 - 19:31

Un operaio di 47 anni è caduto da un ponteggio di quasi tre metri ai cantieri navali di Palermo mentre lavorava sul troncone di una nave in fase di realizzazione.

I sanitari del 118 lo hanno soccorso ed è stato portato a Villa Sofia dove i medici gli hanno riscontrato una frattura alla spalla e diverse contusioni alle costole.

Dopo qualche ora è stato dimesso dall’ospedale con una prognosi di circa 20 giorni.

Secondo una prima ricostruzione dei fatti l’operaio, in servizio per una ditta dell’indotto di Fincantieri, stava eseguendo alcuni lavori in quota.

Improvvisamente, per cause ancora da accertare, una pedana dell’impalcatura ha ceduto facendo precipitare al suolo l’operaio.

Sul posto sono intervenute gli agenti di Polizia che hanno avviato le indagini per accertare il rispetto delle norme di sicurezza sul posto di lavoro.

https://qds.it/palermo-operaio-cade-da-ponteggio-ricoverato-a-villa-sofia/

lunedì 26 aprile 2021

Covid19: Sul lavoro si continua a morire. “L’incidenza della “seconda ondata” è più del doppio della prima” - i contagi sul lavoro sono 165mila secondo l’Inail

 Se quotidianamente i dati sui contagiati e morti per covid19 viene riportato, anche in maniera caotica, dai mass media, la stessa cosa non succede per i contagi e i morti sui posti di lavoro!

Già questo non avviene per la strage annuale dei morti sul lavoro (“Dall’inizio dell’anno al 25 aprile 207 morti su luoghi di lavoro (55 a marzo), 410 con i morti sulle strade e in itinere” (http://cadutisullavoro.blogspot.com/)) considerati normali per questo sistema capitalista/imperialista, e ancor di più non avviene per i morti per covid19.

È di fatto dall’inizio della pandemia che le fabbriche in particolare non si sono mai fermate, tenendo operaie e operai ammassati nei luoghi di lavoro, sui mezzi di trasporto, e i dati riportati dall’Inail ne sono un esempio. Tutti i settori sono di fatto coinvolti con la sanità al primo posto, così come al primo posto tra le Regioni c’è sempre la Lombardia con il 31,8%.

La battaglia nei posti di lavoro per continuare a lavorare in sicurezza è d’obbligo per tutte le lavoratrici e i lavoratori se non si vuole continuare ad essere “carne da macello” per il profitto dei padroni, come ha detto un operaio della Dalmine di Bergamo “solo la lotta permette la difesa della salute, solo la lotta ci dà le basi per avanzare e per continuare più forti, estendendo la presenza nei luoghi di lavoro, rafforzando l’organizzazione, facendo avanzare la coscienza della dimensione generale dello scontro. Perché quello dei padroni è un sistema di produzione, difeso dallo Stato, con il ruolo sul campo delle Prefetture, con gli organi di controllo insufficienti, comunque inefficaci se lasciati a se stessi, e con i sindacati confederali che danno una forte mano per garantire la pace sociale nei luoghi di lavoro e i ritmi della produzione ad ogni costo.”

PER LA SICILIA CONTINUANO AD AUMENTARE CONTAGI E MORTI



giovedì 28 gennaio 2021

Sicilia: 3.500 contagiati e 15 morti sul lavoro secondo gli ultimi dati Inail, mentre Musumeci continua a scaricare le colpe e minacciare inutili chiusure

 Mentre i dati dell’ultimo bollettino Inail per l’Italia riportano la cifra di 131.090 contagiati e 423 morti nel mondo del lavoro al 31 dicembre, per quanto riguarda la Sicilia dicono che a dicembre c’è stata la crescita maggiore di positivi e di morti. Soprattutto nel mondo della sanità: medici d’ospedale e medici di famiglia, internisti, cardiologi, rianimatori, fisioterapisti, operatori socio-sanitari, tecnici… in diversi casi gli ospedali sono stati costretti a sospendere le attività (con il grave danno per tutti coloro che hanno bisogno di “altre” cure). E ancora: “… poco meno di quaranta contagi riguardano i corrieri, la categoria che forse più ha accelerato durante la pandemia, ma poi ci sono circa 50 casi fra i commessi, una sessantina nel settore agroalimentare, addirittura un paio di centinaia nel mondo delle pulizie (soprattutto negli alberghi, ma anche nei ristoranti e in altre aziende).” come riporta il quotidiano La Repubblica Palermo del 23 gennaio.

“Il rilevante aumento – osservano dall’Istituto – ha riguardato tutte le province ma più intensamente, in termini relativi, quella di Messina”. L’aumento in riva allo Stretto è del 57,9 per cento in un solo mese: la miglior performance è invece quella della provincia di Enna, che cresce “solo” del 12,8.”, che

sottolinea anche la bassa età di contagiati e morti, contrariamente a quello che si crede: “Quasi un contagiato su due, il 48,6 per cento, ha meno di 50 anni, e nella sola Palermo gli under 50 sono addirittura 504, più della metà: la seconda ondata, del resto, colpisce sempre più i giovani, ma ha anche la caratteristica di essere più intensa in Sicilia che nel resto del Paese.”

“Con l’aumento di dicembre, poi, c’è anche un boom di morti: tre a novembre, altrettanti a dicembre sono i casi che l’Inail collega già direttamente al contagio sul lavoro, ma il calcolo è purtroppo destinato a salire.”

“Palermo, del resto, è naturalmente in cima all’elenco delle province più colpite: se si sommano i suoi 1.004 casi a quelli di Catania si ottiene più della metà dei contagi sul lavoro registrati in tutta l’Isola, con un dato che si riflette anche sui decessi (nelle due province i morti sono 8, in tutte le altre 7).

E tutto questo mentre l’attuale presidente della Regione, Musumeci, e i suoi assessori, continuano a scaricare le colpe su chi non rispetta le regole, minacciando di istituire zone ancora più rosse!

Ma Musumeci, come abbiamo già detto, anche in questo campo si rivela di fatto a dir poco pericolosamente e colpevolmente inconcludente, con un atteggiamento da scaricabarile su chiunque e in qualunque campo, dall’immondizia, ai disastri ambientali alla sanità, appunto, e non si ricorda delle cose importanti, troppo indaffarato a tenere in piedi il suo governo, e quindi non ricorda, per esempio, che si ha diritto di parola se prima si mettono in pratica tutte le iniziative che sono di PROPRIA COMPETENZA!

Sono stati per caso riaperti tutti quegli ospedali grandi, medi e piccoli sparsi sul territorio che in questi anni sono stati chiusi, e attrezzati di tutto quello che serve: terapia intensiva e sub intensiva?

Sono state requisite le aziende sanitarie private che invece stanno facendo affari d'oro sulla pandemia?

Sono state fatte le dovute e necessarie assunzioni di massa di medici infermieri e personale ausiliario per alleggerire i turni e che sono costretti a lavorare in condizioni molto rischiose con dispositivi di sicurezza assolutamente insufficienti?

Sono stati fatti i tamponi a tutti? Si sta procedendo con i vaccini per tutti?

È stato aumentato il numero di ambulanze e attrezzare di tutto punto per il soccorso immediato?...

NO! nessuna di queste cose è stata fatta, per cui tocca a lavoratrici e lavoratori, ai giovani e alle masse popolari organizzarsi e fare i propri passi per non dover continuare a subire queste “politiche”.

giovedì 27 febbraio 2020

AL TEMPO DEL CORONAVIRUS: LA CONTRO/INFORMAZIONE E’ LA PRIMA CURA - Comunicato dello Slai cobas per il sindacato di classe dell'Istituto tumori Milano

Comunicato diffuso all'Istituto Tumori di Milano
Ai/le lavoratori/ci diretti, precari, in collaborazione, ai lavoratori degli appalti, ai pazienti e loro familiari.

La Medicina è una scienza e non” fantascienza o provvedimenti che più che le soluzioni diffondono Panico e deliri. Perché? Perché di fronte a provvedimenti, quali quelli di circoscrivere l’area del contagio - che è un provvedimento molto gravoso, ma giusto e necessario, compreso e accettato dalla popolazione, anche se pesa nella vita quotidiana da chi lavora in ospedale, chi è malato; ci troviamo provvedimenti che non hanno una regia unica e condivisa; anzi si è scatenata una guerra tra governo e governatore di Lombardia, ma non solo, tra efficientismo nazionale ed efficientismo padano che vuole nascondere il fatto che il primo fronte della soluzione del problema è la Sanità, in particolare quella Pubblica, che è stata massacrata attraverso TAGLI ai fondi, riduzioni d’organico, blocco di nuove assunzioni, invecchiamento del personale, che hanno aumentato patologie invalidanti e stress da lavoro correlato, come da anni denunciamo insieme al sindacalismo di base e di classe. E questo è avvenuto in maniera massiccia nella cosiddetta “eccellenza” lombardo/veneta.